sabato 16 maggio 2009

LA CENTRALE DEI PASSERI




Ragazzi la mia veranda si sta trasformando nella centrale degli uccelli piccoli e grandi.. io ho l'abitudine di spargere le briciole di pane per i passerotti... da poco ho messo fette di pane intero... mi sveglio e mi trovo davanti una cornacchia enorme (e bellissima) intenta a sbocconcellare il pane.. mi ha guardato poi con calma si è alzata in volo è se ne andata...i passeri invece fanno un casino della madonna. uno arriva sonda il terreno , poi si mette sul filo da stendere è inizia a cantare.. dopo pochi secondi... ne arrivano 5 o 6 si mettono a litigare per il pane ( e dire che ce ne tantissimo) se io sto studiando sembra che lo facciano apposta trillano più forte... ( altro che accompagnamento del pianoforte!!!) ieri il massimo della sfacciataggine uno è addirittura entrato in cucina ed è rimasto li a becchettare sul ripiano .... poi ha trillato e se ne andato.... era un amore.....

15 commenti:

Viola d'Ondariva ha detto...

Ma che carino! Anche io in inverno gli lascio le briciole di pane sul davanzale della finestra! Sembra la mensa all'ora di pranzo, ce ne sono sempre un sacco! Sono così carini!

Bk ha detto...

Ma quante bilance hai in cucina???

Gabryella Costa Fdd ha detto...

eh,eh,eh, che bellino,io abito "in piccionaia" e ci sono abituata-Sopra di me solo il tetto, spesso si fermano sui raggi di ferro del mio balcone,gli lasciavo le briciole,ora non piu'..Arrivavano orde di piccioni che oltre a scacciarli scagazzavano da tutte le parti e sai che malattire portano i piccioni?terribile,anche per lgi uomini-Mi dispiace,ma mi rifaccio nel parco,dove ce ne sono tanti,gli porto gli avanzi del pane e loro sono felici e cinguettano in coro!

Out Topic:

E' il nuovo che avanza,bellezza,ci dobbiamo arrendere!LORO faranno la fine che la vita regalo agli Asburgo,che pur di NON incrociarsi con la plebe,per mere considerazioni d'affari
(la corona non si divide e nemmeno il malloppo)
Si incrociavano solo fra' loro,fino ai cugini terzi,alla fine? malati,tutti malati,tanti pazzi e la stirpe affogo!!tie'!!

Qui' si tratta di ben altro,il fine è lo stesso,il mezzo è diverso,ma LA FINE sara'
sempre uguale!!

Rosa ha detto...

Certo non puoi dire che ti senti sola, la compagnia non ti manca.
Tu suoni, lui canta.
A quando il prossimo concertino?

Damiano Aliprandi ha detto...

ah che bello! Mi ricorda questa poesia di Leopardi:

D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.

Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede la sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.

Tu solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni nostra vaghezza
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? Che di me stesso?
Ahi pentiromi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.

sfrisolo ha detto...

Bellisssimi!

Vele Ivy ha detto...

Che tenero quel passerotto! Anche a me piace tantissimo osservare gli animali... i passerotti, però, li guardo da lontano, visto che il mio gatto se li mangerebbe in un boccone se venissero sul terrazzo!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Dolcissimo

PS: bentornata :-)))

Bruno ha detto...

che forte ...... pero' è bello sentir cantare i passeri.... da ora fino in autunno mi svegliero' con questo suono

Anonimo ha detto...

oh che bello! :D

Stefi ha detto...

Che bellinoooo!!!! : )

Chantilly ha detto...

ma che bello gnègnègnè!
polenta e osei....direi!
ste bestie che cantano a sguarciagola la mattina, di domenica, quando finalmente posso dormire! e se non sono loro c'è il vicino idiota che taglia l'erba alle 08.00! e ti prego di notare che il suddetto vicino è in pensione, e durante la settimana dorme la mattina! certe volte vorrei ripristinare l'uso del vaso da notte!

Rosa ha detto...

Ma certo tesoro, puoi copiare tutto quello che vuoi. :))

Bacione
Rosa

Tyreal ha detto...

Ma che bello!

Six ha detto...

Che bellini che sono!! Io purtroppo non posso farlo, perchè il micetto se li pappa lui poi! Però ospito 2 pipistrelli sotto la grondaia del tetto.. :-)

A proposito.. ciao Calendula!!!
io il mio blog l'ho un pò accantonato.. non ho più tanta voglia di starci dietro... però vengo sempre a visitarti!

Un bacione

Silvia