Da due mesi a Portovesme, nella nuova provincia di Iglesias, dalla fabbrica di alluminio ALCOA ( una multinazionale) escono fumi di fluoro, altamente dannosi per la salute, nessuno dice nulla e nessuno fa nulla. La provincia dopo 2 mesi si è decisa ha mandare un' avviso all'alcoa perchè intervenga. Qui sotto un articolo che ho trovato in rete:
PORTOVESME. L’aria è irrespirabile e tutto lo stabilimento di alluminio primario della multinazionale Alcoa è avvolto da una cappa di fluoro, come un enorme banco di nebbia. Appare grave la situazione nell’area di Portovesme e nei centri di Portoscuso e Paringianu che da alcune settimane stanno respirando aria impregnata da fluoro e altre non identificate sostanze inquinanti. Lunedì notte sull’asse mediano che collega l’area industriale con il territorio, sostavano una decina di persone preoccupate per quelle emissioni incontrollate in atmosfera, visibili anche da grande distanza e che si dirigevano verso l’abitato di Portoscuso. Il vento leggero di levante aveva fatto allentare la pressione sull’abitato di Paringianu e ha così costretto gli ignari portoscusesi a fare scorta di fluoro. Dormivano tutti lunedì notte gli abitanti del paese, gli amministratori locali, i funzionari dell’Arpas e solo le forze dell’ordine ripetutamente inviate dal consigliere comunale Angelo Cremone sono intervenute a prendere atto della presenza del fenomeno. Quella nube enorme, alta decine di metri e larga quasi mezzo chilometro, nella parte visibile, proveniva dal reparto elettrolitico, da settimane fuori controllo nonostante gli estremi tentativi dei tecnici Alcoa di rimediare ad una situazione che, con il passare dei giorni, sta diventando sempre più insistente. Il reparto elettrolitico è il cuore della fabbrica ma è fuori controllo. Per alleggerire il carico sono tate fermate ben 45 celle e si prevede che se non saranno trovati i debiti correttivi, ristabilendo i giusti parametri per far marciare regolarmente gli impianti, altre celle dovranno essere bloccate. E’ accaduto insomma quello che si temeva: la mancanza di manutenzioni, sostituzione anodi, prelievo tempestivo dell’alluminio dai forni e altri accorgimenti tecnici ha mandato in tilt il sistema ed ora il reparto è fuori controllo. A dare man forte ai tecnici locali sono arrivati tre super esperti dal Brasile, dalla Spagna e dalla Danimarca con l’appoggio persino dell’amministratore delegato di Alcoa Europe, Giuseppe Toia, che in passato ha messo mano con competenza alla gestione del reparto elettrolitico. Via la cravatta e l’abito gessato per indossare la tuta da lavoro anche di domenica, anche per Toia, ma la situazione non è migliorata. I danni, esclusi quelli di natura ambientale e sanitaria, sono pesantissimi. Il riavvio di una cella elettrolitica, secondo qualche esperto, impone una spesa di 300 mila euro e basterebbe fare una banale moltiplicazione per calcolare quando la multinazionale dovrà togliere dal forziere della società per rimediare al disastro. Si sta lavorando senza sosta, ma allo stato attuale tutti sembrano disarmati di fronte a un fenomeno che non si riesce a controllare. Tutti tacciono: dal sindacato alle autorità locali. Nessuno si sbilancia di fronte a una nube così abbondante e che potrebbe determinare pesanti conseguenze per il futuro stesso della fabbrica. L’arrivo del responsabile europeo del settore primario Marcos Ramos a Portovesme, solo alcuni giorni fa, ha avuto come conseguenza la garanzia che Alcoa è pronta a scucire soldi ma nessun fiume di danaro potrà fermare lo sconcio se non si troverà la soluzione tecnica appropriata. Anche ieri mattina, con l’aria statica per la mancanza di vento, lo stabilimento era sotto la nebbia al fluoro. Il consigliere comunale Angelo Cremone, ha inviato un esposto al prefetto chiedendo l’immediato intervento dell’Arpas e delle autorità sanitarie. «Da qualche settimana - precisa Cremone - ho depositato in municipio la richiesta di convocazione del consiglio comunale ma non ottenuto risposta. Sembra che la salute dei cittadini non susciti grande interesse, eppure tra i consiglieri comunali e tra gli amministratori ci sono medici, tecnici competenti ed esperti in sicurezza e farmacisti». Il sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu, ha sollecitato l’assessore comunale all’Ambiente a fare intervenire l’Arpas, l’agenzia regionale, per sottoporre a controllo le linee elettrolitiche
Erminio Ariu
18 ore fa
18 commenti:
Alle multinazionali non è mai importato nulla della salute di chi gli vive accanto ..
Terribile !
Bisogna avere il coraggio di portare avanti queste lotte. Loro useranno il ricatto occupazionale, ma l'ambiente è fondamentale e viene prima di tutto.
SBONK! ***Ahia!*** Questa è un'altra di quelle notizie che fan male!
Ora staremo a vedere come (e se) riusciranno a metterci una pezza...
Che sfacelo! :(
Ciao Calendula!
E' orribile che usino il loro potere per fare queste ocse... ma non si rendono conto dei danni che fanno?
Notizia importante. Io ricordo a Busalla abbiamo una situazione simile con una società che spesso si é anche trovata il Comune fieramente contro in questo caso ma nonostante tutto, ha sempre cercato di fregarsene e di farsi i fatti propri fino a quando poteva e per quel che poteva. Sono feccia e vanno stroncati.
Roba a matti.Non ho parole.Syl
Immagino gli operai che ci lavorano. Mi viene in mente la Goodyear vicino Roma, operai in contatto tutti i giorni con l'amianto, li facevano schiumare dalla fatica. Poi un bel giorno ha chiuso lasciando "solo" disoccupazione e morte...
Notizie che ti lasciano l'amaro in bocca.
So cosa vuol dire "multinazionale", ci ho lavorato, quando non servi più ti sbattono fuori e le persone (a qualsiasi livello occupazionale) sono sempre considerate numeri...
che terribile notizia! non ne sapevo niente... le multinazionali calpestano la salute delle persone pur di avere i loro guadagni...
fate bene a segnalare la cosa... il silenzio non serve a nessuno...
magari TDF potesse andare a fare un viaggetto altrove ... sicuramente cambiare aria le farebbe bene...
Calendula, per fortuna non devo andare da nessuna parte!!!!!!
La buona stella.........resto a cas.Syl
Questa vicenda sta andando un po' troppo per le lunghe! Ricordo che più di dieci giorni fa vennero inviati all'impianto tre "supertecnici" per porre rimedio al danno delle celle malfunzionanti. E in tutto questo tempo cosa è successo? Provincia e Regione dovrebbero muoversi.
cara calendula,siamo bloggher,siamo fruitori di spazi gratuiti con cui mettersi in contatto,far passare notizie,gravi,come questa,spesso le parole sono surclassate dai fatti,allora,perchè non fai un video magari commentato,non ti chiedo d'essere novella Grillo,ma fallo,lo faremo girare in tanti puoi esserne certa,ho tanti amci con tanti canali sapremo farlo girare,chissa'??'forse anche IL GABIBBO arrivera'? e se non arriva arrivera' altra gente e altra gente ancora,questo grave fatto non puo' passare sotto silenzio.......................................................
In topic ma si spererebbe d'essere in Out Topic,tristemente sono in Topic:
NON è finita,il conto presto si allunghera'!!!
Il nuovo titolo post è
AUTUNNO ROSSO di fuoco e..fiamme ..e sangue,
purtroppo!!!
p.s. e poi ricorda anch'io ho un canale Youtubiano ma credo anche tu,tutto si fa girare nel web,per fortuna ANCORA LIBERO
Credo sia ora di responsabilizzare le aziende.Il punto è che dovrebbe farlo il Governo...
..ed il governo non farà nulla...come sempre..
ti abbraccio
Che mondo di merda.
Purtroppo anche ai "privati" non importa nulla del prossimo.
buon inizio settimana ^__________^
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